Test di Recettività Endometriale (ERA)

Il Test di Recettività Endometriale (ERA) è una tecnologia avanzata utilizzata in medicina riproduttiva per valutare lo stato di recettività dell’endometrio di una paziente, al fine di identificare il momento ideale per il trasferimento di embrioni, migliorando così le probabilità di successo nelle tecniche di fecondazione in vitro (IVF).

Cos’è e come funziona il Test di Recettività Endometriale ERA?

Il Test ERA è un esame molecolare personalizzato che analizza l’espressione genica dell’endometrio per determinare la sua recettività, ovvero il momento in cui l’endometrio è nella condizione ottimale per accogliere un embrione. Viene utilizzato per stabilire con precisione la cosiddetta “finestra di impianto” della paziente, ovvero quel breve periodo di tempo (circa 48 ore) in cui l’embrione può impiantarsi correttamente.

Il test è particolarmente utile per le donne che hanno subito fallimenti ripetuti dell’impianto durante trattamenti di IVF, nonostante l’alta qualità degli embrioni trasferiti. Spesso, la mancata sincronizzazione tra lo sviluppo embrionale e la recettività endometriale è una delle cause principali di questi fallimenti.

Il Test ERA si basa sull’analisi di un campione di tessuto endometriale prelevato durante una biopsia. Questo campione viene sottoposto a un’analisi genetica che valuta l’espressione di un set di circa 248 geni legati alla recettività endometriale.

Test di Recettività Endometriale (ERA)
Test di Recettività Endometriale (ERA)

Procedura del Test di Recettività Endometriale ERA:

Il Test ERA prevede una biopsia endometriale, l’analisi e la consegna dei risultati:

  1. Biopsia endometriale: La procedura viene eseguita in un ciclo simulato, in cui la paziente riceve la stessa terapia ormonale che riceverebbe durante un ciclo di fecondazione assistita. Al giorno presunto di recettività endometriale, una piccola quantità di tessuto endometriale viene prelevata tramite una biopsia.
  2. Analisi genetica: Il campione di tessuto viene inviato a un laboratorio specializzato, dove vengono analizzati i livelli di espressione di determinati geni associati alla recettività endometriale.
  3. Risultato: In base ai risultati dell’analisi genetica, il test fornisce informazioni precise sulla finestra di impianto personalizzata della paziente. Se il campione risulta “non recettivo”, il test indica quanto anticipare o posticipare il trasferimento degli embrioni nel ciclo successivo.

Integrazione con altre tecniche diagnostiche

Nella pratica clinica, il Test ERA viene spesso integrato con altre tecniche diagnostiche per migliorare la valutazione dell’endometrio e delle condizioni generali della paziente:

  • Monitoraggio ecografico: Prima del prelievo del tessuto endometriale per il Test ERA, vengono eseguite ecografie transvaginali per monitorare lo spessore dell’endometrio e la sua vascolarizzazione. Uno spessore endometriale adeguato (solitamente tra i 7 e i 14 mm) è indicativo di un endometrio pronto a ricevere un embrione.
  • Biopsia endometriale classica: In alcuni casi, insieme al Test ERA, una biopsia endometriale può essere eseguita per escludere infezioni o anomalie strutturali, come polipi o iperplasia endometriale, che potrebbero compromettere l’impianto.
  • Esame delle cellule Natural Killer (NK): Un numero eccessivo di cellule NK nell’endometrio può indicare una reazione immunologica alterata che potrebbe impedire l’impianto. In questo caso, il Test ERA può essere affiancato da esami che valutano la risposta immunitaria endometriale, aiutando a personalizzare ulteriormente il trattamento.
  • Profilo ormonale: Test ormonali che misurano i livelli di progesterone e estrogeni possono essere combinati con il Test ERA per monitorare il corretto sviluppo della fase luteale e verificare che il supporto ormonale sia adeguato.

Quando è utile il Test ERA?

Il Test ERA è particolarmente indicato nei seguenti casi:

  1. Fallimenti ricorrenti di impianto: È il caso di donne che, nonostante l’utilizzo di embrioni di buona qualità, hanno subito fallimenti ripetuti dell’impianto durante cicli di fecondazione assistita. Questo test permette di determinare se il problema risiede nella mancata sincronizzazione tra il trasferimento degli embrioni e la recettività endometriale.
  2. Personalizzazione della finestra di impianto: Ogni donna può avere una finestra di impianto leggermente diversa, che può non corrispondere al giorno standard generalmente utilizzato nelle tecniche di riproduzione assistita. Identificare questa finestra permette di sincronizzare meglio il trasferimento degli embrioni, massimizzando le probabilità di impianto.

Benefici del Test ERA

1. Personalizzazione del trattamento: Il Test ERA consente di ottenere informazioni precise sulla finestra di impianto di ciascuna paziente, permettendo un approccio personalizzato al trasferimento embrionale.

2. Aumento delle probabilità di successo: Nei pazienti con fallimenti di impianto ripetuti, il test può migliorare le possibilità di successo, poiché consente di trasferire l’embrione nel momento più opportuno.

3. Riduzione dei cicli di IVF ripetuti: Identificando con precisione la finestra di impianto, il test può ridurre il numero di cicli IVF ripetuti e le frustrazioni associate ai fallimenti, risparmiando tempo e risorse.

Casi clinici di successo con il Test ERA

Diversi studi e casi clinici hanno dimostrato che il Test ERA può fare una differenza significativa per le donne che hanno sperimentato fallimenti ripetuti dell’impianto.

Caso 1: Paziente con fallimenti di impianto ripetuti

Una paziente di 36 anni con 3 cicli falliti di fecondazione in vitro, nonostante embrioni di buona qualità, è stata sottoposta al Test ERA. I risultati hanno mostrato una finestra di impianto ritardata di 24 ore rispetto al giorno standard utilizzato nei cicli precedenti. Modificando il giorno di trasferimento embrionale nel ciclo successivo, la paziente ha ottenuto una gravidanza con successo.

Caso 2: Donatrice di ovuli

In un ciclo di fecondazione assistita con ovociti donati, una paziente ha subito due fallimenti di impianto. Dopo aver eseguito il Test ERA, è stato determinato che la sua finestra di impianto era diversa da quella abituale. Con un trasferimento embrionale personalizzato, la paziente è riuscita a portare a termine la gravidanza.

Limiti del Test di Recettività Endometriale

Sebbene il Test ERA sia uno strumento utile, non è privo di limiti:

  1. Invasività della biopsia: Il prelievo di tessuto endometriale richiede una biopsia, che è una procedura minimamente invasiva, ma può risultare scomoda o dolorosa per alcune pazienti.
  2. Costi elevati: Il test rappresenta un costo aggiuntivo nel contesto di trattamenti di fertilità già costosi. Tuttavia, il potenziale di aumentare le probabilità di impianto potrebbe giustificare questo investimento in casi di fallimenti ripetuti.
  3. Fattori aggiuntivi che influenzano l’impianto: Sebbene il Test ERA possa identificare la finestra di impianto ottimale, non garantisce il successo dell’impianto, poiché altri fattori (come la qualità dell’embrione o anomalie uterine) possono comunque influenzare l’esito del trattamento.

Quando non è necessario il Test ERA?

Il test ERA potrebbe non essere utile per tutte le pazienti. In casi di fecondazione assistita di successo con embrioni di alta qualità e senza storia di fallimenti ripetuti dell’impianto, il test non è generalmente indicato. Il suo utilizzo è più rilevante per pazienti che hanno sperimentato difficoltà ripetute con il trasferimento embrionale.

Il Test di Recettività Endometriale (ERA) rappresenta un progresso significativo nella medicina riproduttiva, permettendo una maggiore personalizzazione dei trattamenti di fecondazione assistita. È particolarmente utile per le donne che hanno subito fallimenti ripetuti di impianto, poiché consente di determinare con precisione il momento ottimale per il trasferimento dell’embrione, aumentando così le probabilità di successo.

Tuttavia, come ogni tecnologia medica, ha i suoi limiti e non garantisce il successo dell’impianto, poiché altri fattori possono influenzare il risultato. In definitiva, il Test ERA rappresenta uno strumento utile per migliorare la comprensione della recettività endometriale e ottimizzare i trattamenti di fertilità.

REFERENZE BIBLIOGRAFICHE

• Simon, C., & Bellver, J. (2014). Recurrent implantation failure: towards an evidence-based diagnosis and treatment. Reproductive BioMedicine Online, 28(6), 667-681.

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• Simon, A., & Laufer, N. (2012). Repeated implantation failure: clinical approach. Fertility and Sterility, 97(5), 1039-1043. https://doi.org/10.1016/j.fertnstert.2012.03.010

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3 Commenti

  1. Prima di leggere questo articolo non sapevo assolutamente cosa fosse la Recettività Endometriale. I tuoi approfondimenti mi stanno aprendo un mondo e li trovo sia istruttivi sia molto interessanti!
    Spieghi molto bene Rosa! Grazie mille!!!!

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